SorsiCorti 16^th Edition

Short Film Festival

WINNERS

Premi e motivazioni assegnati dalla Giuria Tecnica

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Awards and motivations by Technical Jury

BEST SHORT FILM

Khadiga
Morad Mostafa
Egypt | 2021 | 19’55” | fiction

Con pochissime parole ed immagini molto più che eloquenti, Khadiga ci fa entrare nell’universo femminile dei paesi arabi. Nel silenzio profondo che caratterizza l’esistenza di alcune donne che non hanno diritti, né voce o spazi al di fuori delle famiglie tanto spesso opprimenti. Un universo in cui gli uomini quasi non appaiono e sembrano non esistere al di fuori del loro ruolo sociale; in cui madri, figlie, sorelle, non riescono a guardarsi negli occhi e a dirsi la verità. Non c’è retorica e nessun tentativo di spiegare la tragicità di una scelta così drammatica come quella che compie la bravissima protagonista. Eppure le sue emozioni ci arrivano come un pugno allo stomaco e nel suo pianto finale viviamo tutta la nostra rabbia e la sua frustrazione. Troviamo coraggiosa, in tempi come questi, la scelta di raccontare questa storia inenarrabile. Di accendere i riflettori e dar voce al dolore inascoltato di così tante donne.

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With very few words and images much more than eloquent, Khadiga makes us enter the female universe of Arab countries. In the deep silence that characterizes the existence of some women who have no rights, no voice or spaces outside the often oppressive families. A universe in which men almost do not appear and do not seem to exist outside their social role; in which mothers, daughters, sisters, can not look each other in the eye and tell each other the truth. There is no rhetoric and no attempt to explain the tragedy of such a dramatic choice as the one made by the talented protagonist. Yet her emotions reach us like a punch in the stomach and in her final cry we live all our anger and her frustration. We find it courageous, in times like these, to choose to tell this unspeakable story. To turn on the spotlight and voice the unheard pain of so many women.

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BEST DIRECTOR

Too Big Drawing
Genadzi Buto
Belarus | 2021 | 5’13” | video art

La cosa che ci ha colpito di più di questo girato è proprio la meravigliosa capacità di sintesi che si riesce a mettere in atto in un cortometraggio che ha degli spunti di genialità, nella sua semplicità, contestualmente ad una profondità che racconta in pochi minuti la vita, un sogno, un desiderio, l’esistenza in una punta di matita, fitta di colori e di stagioni, di sorrisi e lacrime immaginarie. In sintesi la capacità di sapere raccontare tanto con poco e non denotativamente, descrittivamente, senza, nella semplicità, cadere nello scontato, fino alla fine.

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The thing that struck us the most about this shot is the wonderful synthesis that you can put in place in a short film that has ideas of genius, in its simplicity, contextually to a depth that tells in a few minutes life, a dream, a desire, the existence in a pencil tip, full of colors and seasons, smiles and imaginary tears. In summary, the ability to tell so much with little and not denotatively, descriptively, without, in simplicity, falling into the discounted, to the end.

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BEST EXPERIMENTAL SHORT FILM

Scars
Alex Anna
Canada | 2020 | 10’09” | documentary

Scars racconta un fenomeno sempre più diffuso fra gli adolescenti: quello del Cutting. Si tratta di una forma di autolesionismo in cui riversare il dolore nel corpo, aiuta la mente a liberarsene. Quello che ci ha colpito è la delicatezza con cui questo argomento così complesso viene trattato. Le cicatrici diventano disegni e si colorano trasfigurando non solo il dolore di chi se le infligge, ma il nostro stesso tabù riguardo la sofferenza altrui ed il sangue. L’idea è sostenuta da una buona conoscenza tecnica e della scelta di usare il linguaggio della video arte con interventi di post produzione, in una dimensione quasi da videoclip. Ottima anche la scelta di uno spazio vuoto, asettico, in cui questo corpo esiste; quasi a voler contrapporre l’offesa del sangue ad un atto che, immerso in un bianco irreale, invoca purezza e ci purifica.

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Scars recounts an increasingly widespread phenomenon among adolescents: the Cutting. It is a form of self-harm in which to pour pain into the body, it helps the mind to get rid of it. What struck us is the delicacy with which this complex subject is treated. The scars become drawings and are colored transfiguring not only the pain of those who inflict them, but our own taboo about the suffering of others and blood. The idea is supported by a good technical knowledge and by the choice to use the language of video art with post production interventions, in an almost videoclip dimension. The choice of an empty, aseptic space in which this body exists is also excellent; as if to oppose the offense of blood to an act that, immersed in an unreal white, invokes purity and purifies us.

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BEST SHORT DOCUMENTARY

Ali and his miracle sheep
Maythem Ridha
Iraq | 2021 | 26’41” | documentary

Alì and his miracle sheep è un film basato sulla storia di un bimbo che non parla da quando il padre è stato ucciso e decapitato dall’Isis. Premesso che il bambino (9 anni) possiede una capacità interpretativa degna di nota (potrebbe benissimo essere un personaggio di un film di Pasolini), lo stesso deciderà di intraprendere un cammino, volto a sacrificare a Dio la sua pecora in onore del padre. E’ un viaggio che diventa metafora di vita a partire dagli incontri che rendono a un certo punto speciale e particolare il viaggio del ragazzo accompagnato dal cugino. Un film che esplora cultura e tradizione, superstizione e sacro, con una particolare attenzione al suono in ambiente e ai canti tradizionali reinterpretati da figura di una donna anziana portatrice di spiritualità, misticismo e preghiera. C’è una cura nella narrazione, nelle immagini, nella gestualità, che non lascia indifferenti.

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Alì and his miracle sheep is a film based on the story of a child who hasn’t spoken since his father was killed and beheaded by Isis. Given that the child (9 years old) has a noteworthy interpretative ability (he could very well be a character in a film by Pasolini), he will decide to take a path, aimed at sacrificing his sheep to God in honor of his father. It is a journey that becomes a metaphor of life starting from the encounters that at a certain point make the journey of the boy, accompanied by his cousin, special and particular. A film that explores culture and tradition, superstition and the sacred, with particular attention to ambient sound and traditional songs reinterpreted by the figure of an elderly woman who is the bearer of spirituality, mysticism and prayer.
There is a care in the narration, in the images, in the gestures, which does not leave indifferent.

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BEST ACTOR

Andrea Maggiulli

Colonie
Romain Daudet-Jahan
France | 2022 | 13’21” | fiction

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AUDIENCE AWARD (ex aequo)

Vuoi cambiare forma mentale?
Areta Gambaro
Italy | 2021 | 2’50” | animation

SINOSSI: Alla ricerca di un’inquadratura che lo rappresenti degnamente, il personaggio guidarello, intraprende un cammino costellato da prove sia fisiche sia materiali. Cade, si rompe, si rialza, ricade, striscia, si sporca, si risolleva. Il mondo, mediato dal suo cellulare è in frantumi. Perso nella realtà materiale che lo circonda, riesce a superarla, a vedere i colori, gli odori e le sfumature, mai percepite prima d’ora. I disegni sono tutti realizzati a mano su fogli lucidi e sono stati colorati e modificati al computer. L’animazione è stata realizzata con una tecnica mista tra stop motion e computer-grafica.

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SYNOPSIS: Looking for a framing that worthily represents him, the character guidarello embarks on a path studded with both physical and material evidence. He falls, breaks, gets up, falls, crawls, gets dirty, gets up again. The world, mediated by his cell phone, is shattered. Lost in the material reality that surrounds him, he manages to overcome it, to see the colors, smells and shades, never perceived before. The designs are all hand made on glossy sheets and have been colored and computer modified. The animation was made with a mixed technique between stop motion and computer graphics.

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AUDIENCE AWARD (ex aequo)

Too Big Drawing
Genadzi Buto
Belarus | 2021 | 5’13” | video art

SINOSSI: Il disegno si espande oltre la carta per tracciare il mondo reale.

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SYNOPSIS: The drawing extends beyond the paper outlining the real world.

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“CITTA’ FUTURA” AWARD

Premio e motivazioni assegnati dallo Staff del Festival delle Letterature Migranti

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Award and motivations by Festival delle Letterature Migranti

Ali and his miracle sheep
Maythem Ridha
Iraq | 2021 | 26’41” | documentary

Al centro della narrazione una pecora simbolo di sacrificio e memoria, ma anche di resistenza. Gli orrori della guerra sono raccontati attraverso il legame tra uomo e animale: da una parte la pecora che resiste dall’altra un bambino diventato muto dopo la morte del padre.
Il corto viene premiato per la capacità di mettere in forma il racconto della realtà, elaborando in forma originale le direttrici estetiche del cinema del reale contemporaneo. La descrizione vivida del contesto bellico si associa al fuori fuoco e all’uso di primi piani che creano un equilibrio efficace tra un’attitudine documentaria e l’elaborazione drammatica di eventi reali.

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At the center of the narrative a sheep symbol of sacrifice and memory, but also resistance. The horrors of war are told through the link between man and animal: on the one hand the sheep that resists on the other a child who became mute after the death of his father.
The short is rewarded for its ability to put the story of reality into shape, elaborating the aesthetic guidelines of contemporary real cinema in an original form. The vivid description of the war context is associated with out of focus and the use of close-ups that create an effective balance between a documentary attitude and the dramatic processing of real events.